Il saggio ricostruisce il controverso rapporto di Andrea Zanzotto con l'arte cinematografica e in particolare con l'archetipo del Vampiro. Sia perché mediata da echi letterari ottocenteschi, sia in conseguenza della visione giovanile di "Vampyr" di Dreyer (1932), la figura vampiresca gioca un ruolo importante nell'opera dell'autore, assumendo molteplici connotazioni tanto in riferimento ad alcuni momenti cruciali della biografia personale quanto rispetto alla civiltà dei consumi e delle immagini.

Andrea e il vampiro, Andrea è il vampiro. Palinsesto Dreyer

Riccardo Donati
2024-01-01

Abstract

Il saggio ricostruisce il controverso rapporto di Andrea Zanzotto con l'arte cinematografica e in particolare con l'archetipo del Vampiro. Sia perché mediata da echi letterari ottocenteschi, sia in conseguenza della visione giovanile di "Vampyr" di Dreyer (1932), la figura vampiresca gioca un ruolo importante nell'opera dell'autore, assumendo molteplici connotazioni tanto in riferimento ad alcuni momenti cruciali della biografia personale quanto rispetto alla civiltà dei consumi e delle immagini.
2024
979-12-5496-071-4
Andrea Zanzotto
poesia contemporanea
storia del cinema
Carl Theodor Dreyer
vampiro
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14246/3047
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