Fin dalla sua fondazione, nei primissimi mesi del 1541, l’Accademia Fiorentina è la principale istituzione politico-culturale della Firenze di Cosimo I. In quanto tale, specialmente nel primo decennio della sua vita l’Accademia raccoglie le istanze di rinnovamento religioso in senso valdesiano proprie della corte cosimiana, per rielaborarle e ritrasmetterle mediante la pratica delle lezioni. Cosa succede nelle lezioni sul Canzoniere petrarchesco? Limitando il corpus alle lezioni andate a stampa nel corso del Cinquecento, il mio intervento si propone di indagare le forme e i modi della lettura in chiave religiosa di Petrarca nel primo decennio di attività dell’Accademia Fiorentina. Cercherò dunque di rispondere a domande come queste: 1) In che modo i contenuti dottrinali influenzano la forma della lezione e ne orientano le finalità? 2) È possibile individuare linee interpretative condivise in seno all’Accademia? Più nello specifico, è esistita una tradizione accademica di lettura “riformata” di Petrarca, paragonabile a quella che è stata messa in luce a proposito di Dante? E ancora: 3) In quale misura le lezioni sul Canzoniere degli anni Quaranta rispecchiano quello che è l’intreccio specificamente fiorentino di motivazioni religiose e motivazioni politiche? Viceversa, cosa possono dirci di nuovo questi testi su quell’intreccio? Un’analisi di questo tipo permetterà non solo di illuminare più a fondo i meccanismi della “macchina” accademica (il rapporto tra lezioni pubbliche e lezioni private, quello tra dimensione orale della performance e diffusione scritta dei testi, l’atteggiamento nei confronti del pubblico e i modi della ricezione), ma anche di inquadrarli sempre meglio nel contesto politico-culturale della Firenze e dell’Italia di primo Cinquecento.
Letture “spirituali” di Petrarca all'Accademia Fiorentina
Vatteroni S. M.
2021-01-01
Abstract
Fin dalla sua fondazione, nei primissimi mesi del 1541, l’Accademia Fiorentina è la principale istituzione politico-culturale della Firenze di Cosimo I. In quanto tale, specialmente nel primo decennio della sua vita l’Accademia raccoglie le istanze di rinnovamento religioso in senso valdesiano proprie della corte cosimiana, per rielaborarle e ritrasmetterle mediante la pratica delle lezioni. Cosa succede nelle lezioni sul Canzoniere petrarchesco? Limitando il corpus alle lezioni andate a stampa nel corso del Cinquecento, il mio intervento si propone di indagare le forme e i modi della lettura in chiave religiosa di Petrarca nel primo decennio di attività dell’Accademia Fiorentina. Cercherò dunque di rispondere a domande come queste: 1) In che modo i contenuti dottrinali influenzano la forma della lezione e ne orientano le finalità? 2) È possibile individuare linee interpretative condivise in seno all’Accademia? Più nello specifico, è esistita una tradizione accademica di lettura “riformata” di Petrarca, paragonabile a quella che è stata messa in luce a proposito di Dante? E ancora: 3) In quale misura le lezioni sul Canzoniere degli anni Quaranta rispecchiano quello che è l’intreccio specificamente fiorentino di motivazioni religiose e motivazioni politiche? Viceversa, cosa possono dirci di nuovo questi testi su quell’intreccio? Un’analisi di questo tipo permetterà non solo di illuminare più a fondo i meccanismi della “macchina” accademica (il rapporto tra lezioni pubbliche e lezioni private, quello tra dimensione orale della performance e diffusione scritta dei testi, l’atteggiamento nei confronti del pubblico e i modi della ricezione), ma anche di inquadrarli sempre meglio nel contesto politico-culturale della Firenze e dell’Italia di primo Cinquecento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.